Un’Eredità di Prestigio
La Aston Martin DBS Superleggera si colloca nella tradizione più nobile del marchio inglese come erede spirituale delle grandi Super GT di Gaydon: vetture capaci di coniugare il fascino di un design classico con la forza di una meccanica moderna e potentissima. Presentata nel 2018, la DBS Superleggera porta in dote un nome leggendario, DBS, utilizzato per la prima volta a fine anni Sessanta e tornato alla ribalta nel 2007, e lo unisce al prestigioso suffisso “Superleggera”, omaggio alla Touring milanese e alla sua filosofia di leggerezza strutturale.
La sua genesi parte dalla piattaforma in alluminio bonded della DB11, ma la DBS è un progetto distinto per impostazione tecnica, aerodinamica e posizionamento. È l’auto di punta della gamma “core” Aston Martin del periodo: più estrema della DB11, più rara e scultorea, un manifesto di potenza e raffinatezza. Fin dal debutto, il suo ruolo è stato chiaro: fronteggiare sul piano delle emozioni e delle prestazioni le GT più veloci del mondo, mantenendo però quell’eleganza sobria che da sempre contraddistingue il marchio. Il risultato è una coupé che ha conquistato appassionati e collezionisti, divenendo rapidamente una pietra miliare dell’era moderna di Aston Martin.
Dettagli che Fanno la Differenza nel Design
Il design della DBS Superleggera è un tributo a forme senza tempo interpretate con un linguaggio contemporaneo e funzionale.
Linee e profilo: la silhouette lunga e bassa presenta un cofano interminabile, passaruota scolpiti e una coda compatta, con superfici tese che catturano la luce e ne esaltano i volumi muscolari. Il gioco di pieni e vuoti delle prese d’aria laterali e del cofano non è mero virtuosismo: canalizza i flussi per raffreddare il V12 e generare carico.
Frontale scultoreo: la griglia maggiorata a lama (“sciabola”) in nero lucido domina il frontale e, insieme allo splitter in fibra di carbonio, conferisce aggressività e presenza scenica. La firma luminosa full-LED con elementi sottili incornicia i gruppi ottici, aggiungendo modernità senza eccessi.
Coda tecnica: il diffusore in fibra di carbonio integra i terminali di scarico e lavora in sinergia con lo spoiler fisso e con il sistema Aeroblade II, che guida l’aria dal montante posteriore per incrementare la stabilità alle alte velocità. Dettagli come le minigonne scolpite e i profili neri lucidi del Black Exterior Pack enfatizzano il carattere sportivo.
La configurazione proposta da 2F Drive esalta questa estetica con la carrozzeria Nero Onyx metallizzato abbinata a interni Sahara Tan: una combinazione raffinata e “british” che mette in risalto sia l’eleganza sia la tensione atletica della scocca.
Il Cuore Meccanico: Motore e Trasmissione
Sotto il cofano vive il protagonista assoluto: un V12 a 60° biturbo da 5.2 litri interamente in lega, montato in posizione anteriore-centrale per ottimizzare i pesi.
Eroga 725 CV e una coppia monumentale di 900 Nm già a 1.800 giri/min, con un’erogazione progressiva e inesauribile. I due turbocompressori sono calibrati per ridurre il ritardo di risposta, mentre le valvole attive allo scarico modulano la voce del V12 dal sussurro in modalità GT al ruggito pieno in Sport+.
La trasmissione è affidata a un automatico ZF a 8 rapporti montato al retrotreno in configurazione transaxle, soluzione che contribuisce al bilanciamento dinamico della vettura. I paddle in alluminio garantiscono innesti rapidi e precisi; la trazione posteriore con differenziale autobloccante e logiche di torque vectoring assicura motricità e direzionalità anche quando si libera tutta la spinta del dodici cilindri. È una meccanica pensata per viaggiare forte e a lungo, con riserva di potenza sempre pronta e gestione termica accuratissima.
Prestazioni su Strada
Nonostante la vocazione gran turismo, la DBS Superleggera brilla per numeri da supercar: 0-100 km/h in 3,4 secondi e velocità massima di 340 km/h. La progressione è vigorosa ma mai brutale: la coppia, disponibile prestissimo, consente sorpassi fulminei e riprese elastiche anche in ottava marcia.
Il telaio in alluminio bonded è irrigidito e alleggerito tramite l’uso estensivo della fibra di carbonio per pannelli e appendici. Le sospensioni con ammortizzatori adattivi offrono tre livelli di taratura (GT, Sport, Sport+), cucendo sull’auto un duplice carattere: salotto ad alta velocità nelle lunghe percorrenze, lama affilata quando si cerca il ritmo su strade guidate.
L’impianto frenante carboceramico con dischi generosi (fino a 410 mm all’anteriore) garantisce arresti ripetuti e consistenti, con pedale modulabile e resistenza al fading. Su strada, la DBS convince per compostezza e sincerità: richiede rispetto, ma ripaga con una guida coinvolgente e “analogica” nella comunicazione, rara nel panorama attuale.
Una Presenza Imponente
La DBS Superleggera colpisce per proporzioni e stance. È lunga circa 4,71 m, larga 1,97 m e alta 1,29 m, con un passo di 2,80 m che regala stabilità e presenza da GT vera. La carreggiata ampia e il baricentro basso le conferiscono quell’aspetto “piantato” tipico delle Aston Martin più riuscite.
Il peso a secco attorno a 1.700 kg testimonia il lavoro sui materiali compositi; la distribuzione dei pesi equilibrata e la rigidezza del telaio si traducono in un’auto solida, priva di flessioni e scricchiolii anche sotto sollecitazione. Lo spazio a bordo è quello di una 2+2 “di servizio”: due poltrone anteriori vere, con un vano posteriore adatto a bambini o a bagagli morbidi, perfetto per viaggi a due con equipaggiamento generoso. La capacità del bagagliaio è coerente con una GT ad alte prestazioni e consente weekend fuori porta senza compromessi.
Funzionalità Esclusive Esterne
L’esterno non è solo estetica: è funzione. Lo splitter e il diffusore in carbonio generano carico e gestiscono i flussi, mentre i pannelli inferiori carenati riducono le turbolenze. Il sistema Aeroblade II convoglia l’aria lungo i montanti e la rilascia sul posteriore creando deportanza (fino a ~180 kg a 340 km/h), stabilizzando la vettura senza ricorrere a vistose ali.
L’illuminazione full-LED assicura visibilità omogenea e look moderno; la retrocamera e i sensori anteriori/posteriori sono integrati con discrezione; i cerchi forgiati da 21” calzano pneumatici ad alte prestazioni studiati per sopportare velocità elevate e frenate ripetute. La cura del dettaglio si estende a finiture come il Black Exterior Pack, che incornicia calandra, cornici vetri e diffusore con un nero lucido di grande effetto scenico.
L’Abitacolo Sportivo e Sartoriale
Aprire la lunga portiera e accomodarsi nella DBS Superleggera significa entrare in un ambiente dove artigianalità inglese e intento sportivo convivono in equilibrio. Le superfici sono rivestite in pelle pieno fiore cucita a mano; le zone di contatto (volante, braccioli, fianchetti sedili) offrono la morbidezza tipica del lusso Aston Martin, mentre inserti in fibra di carbonio opaca o metallo lavorato aggiungono un tono tecnico.
I sedili anteriori, ampî e molto contenitivi, sono veri strumenti di viaggio: regolazioni elettriche multivie con memoria, riscaldamento, supporto lombare e profili studiati per sostenere il corpo sulle lunghe percorrenze. La palette cromatica dell’esemplare 2F Drive – Sahara Tan – restituisce luce e calore visivo, in contrasto elegante con l’esterno Nero Onyx.
L’isolamento acustico è curato: a velocità autostradali si conversa a bassa voce, mentre in modalità più sportive il sound del V12, filtrato ma presente, accompagna l’esperienza senza invadere. Le superfici inferiori sono rivestite in moquette di qualità, i vani sono foderati per evitare risonanze e graffi, i poggiatesta sono generosi e imbottiti con schiume a densità differenziata per comfort e sostegno.